ALBERTO,
UN MILLENNIO SE NE VA (una suite)
(dedicata
a Alberto D. e Myriam G.)
ORIGINE
(frase circolare)
… all’origine / ti ricorderai / eravamo tutti là / eretti / immobili / sul bordo sconfinato della spirale /che ribolliva / tutti ugualmente fissi / verso il centro / dell’incredibile vortichìo / i nostri profili spaccati / dalla luce lattea che ci accecava / di fronte / dall’inchiostro della notte definitiva / alle spalle / e da un’unica domanda muta: / Che succede laggiù / nel centro? / Mentre a dare il senso della rotazione / i nostri pensieri seguitavano a staccarsi da noi / e a restare ordinati nello spazio / scie periodiche / infinite / con ognuno di noi all’origine / ti ricorderai…
Ma
ora sediamo / silenziosi e quieti
Lasciando
i colori fissarsi / il fluido calmarsi
E
trasparente osare di mostrarsi / ciò che sta tra di noi
E
ognuno giocherà coi ricordi / se vuole
Io
prima coi miei
E
queste sono le parole
SEDENDO
RICORDANDO
Delle
notti arricchite d’incenso / e di sguardi
Delle
aurore aspettate sui tetti / così tardi
Abbiamo
tanti bei ricordi / sì lo so lo so
Ma
io non chiedo che dal tuo viaggio / tu ritorni
O
che tornino al mio richiamo / i nostri giorni
Che
tornino al mio richiamo / questo no
Sono
sveglio / anche se stanno tutti dormendo di là
E
non voglio / rinnegare quel poco che so di realtà
Solo
penso a quanta gente può / sì può però non vuole
O
magari che laggiù dove stai tu / ora c’è il sole
Assurdo
no? / Fa buio qui
E mi
figuro così strano / il giorno che ti rivedrò
L’immagine
è così strana
Forse
al termine di tutti i lamenti
Forse
solo tra rovine / rovine ardenti / ma molto più avanti
Avanti
/ antichi petali mutando in nuovi
Alle
visioni ancora mi sto aprendo
Non
l’ho perduto
Ancora sbocciano in testarda progressione / e mie
Sfacciate
e vincitrici le utopie
Non
l’ho perduto
E all’orizzonte dei pensieri-istanti
Esplode
un giorno / splende di sorgenti
Non
l’ho perduto il tempo
Vedrai
tu / quel giorno
Quando
hai scritto mi hai ripetuto / che hai paura
Senza
falsità né vergogna / tu hai paura
Paura
che ci sfugga il tempo / e non accada più
Come
dirti conosco già / la tua tristezza
E
per lei non avrò violenza / tutt’al più se mai una carezza
Perché
dovrei voler cambiare ciò che sei?
Sono
sveglio / anche se stanno tutti dormendo di là
E
non voglio / rinnegare quel poco che so di realtà
Ma
per il vertice dell’angolo infinito / che svelandosi ci ha unito
Per
gli strani ed infiniti universi / che ci han fatto poi così diversi
Ricorda
che ci siamo già incontrati / io e te
Per
gioco imprigionammo il tempo / io tracce porto nelle mani
E te
le mostrerò / domani
Forse
al termine di tutti i lamenti
Forse
solo tra rovine / rovine ardenti / ma molto più avanti
Avanti
quanto basti a dire un altro mondo
Un’altra
dimensione un altro tempo
Non
è perduto
E’ da un futuro che non è ancor perso
Che
se vuoi è vicino ma è così / così diverso
Che
io ti chiamo
E benché sappia vani tutti i nomi
E tutti
i sogni / e quasi tutti i suoni
Ancora
sto chiamando
Alberto
Sognando
NUOVO
MONDO
Nuovo
mondo / come un bimbo / come un bimbo atteso
Ogni peso / antico peso / svanirà nel tuo sorriso
Nuovo
mondo / come il sonno / come il sonno amato
Ogni
fiato / ansioso fiato / scioglierà quel tuo riposo
Se io penso a una nuova vita / non si dica
Non si dica che vivendo la mia vita / io non sto
Se non canto d’un amore usato / non si dica
Non si dica che all’amore non son nato / e non vivrò
Amo solo una nuova vita
Ecco / è solo una nuova vita / che io amo
Nuovo
mondo / come un premio / come un premio a cuore
Ogni
cuore ah ogni cuore / rivivrà al tuo fuoco acceso
(ritorna la Frase Circolare)
Quando
certi di non conoscere frontiere
Né parabole
d’ovvietà da rispettare
Cogliemmo
insieme la galassia / e il viaggio / e il sogno
E l’ogni / e il qui / e comunque poi
Rivolgendoci
a chi era vecchio del mestiere
Sorridendo
di quel sorriso che è impossibile frenare
Gridammo
tra l’onde di grano / e il gioco ci prese la mano
“Trasmesso
stanotte da una spiga / quaggiù
All’immensità
/ lassù”
VOI
Voi
/ che sulle navi d’argento / che su navi di luce
Qui
giungeste da tanto più in là / della luce
Se è
vero quello che si dice / e che si prega
Voi
/ che dagli imperi ormai muti / qui veniste
Per
dare altro suolo alla pace
Poi
partiste / lasciando antenne da richiamo / in ogni spiga
Ritornate
/ ritornate stasera
Ah
come spiegare / qui noi tratteniamo il respiro
Tutti
/ manchiamo al respiro
Ché
quaggiù qualcosa non va
Qualcosa
non va
Qualcosa
non va
Chi nasce pazzo non guarisce
mai
Tu che sei pazzo quando guarirai?
Forse
al termine di tutti i lamenti
Forse
solo tra rovine / rovine ardenti / ma molto più avanti
Avanti
quanto basti a dire un altro mondo
Un’altra
dimensione un altro tempo
Non
è perduto
E’ da un futuro che non è ancor perso
Che
se vuoi è vicino ma è così / così diverso
Che
io ti chiamo
E benché sappia vani tutti i nomi
E tutti
i sogni / e quasi tutti i suoni
Ancora
sto chiamando
Alberto
Sognando
VIENI
SE VUOI (forse sono io)
Vieni
se vuoi / in quell’ora di primo sole
Quell’ora
/ che apre la giornata in due
Vieni
se vuoi / a cercarmi alle grandi aiuole
Che
spaccano da ribelli / il cemento in due
(Ma
per quanto / per quanto ancora?)
E forse
incontri un uomo / sudato stanco
Stretto
a un tronco / che dona ancor ombra / nel gran calor bianco
E
forse incontri un uomo / non ha parole
Né paura
ha più / di sbagliare mai più / le parole
Per
quell’uomo la marcia non è finita
Ma è
l’ora di un abbraccio alla vita
Vieni
se vuoi / a cercarmi dov’è l’errore
Là
dove per distrazione / ancor si muore
Dove
si uccide per fame e amore
Ah
vieni e cerca / e vedrai chissà
Forse
sono io